Se la prima divisione godesse di un manifesto, questo sarebbe probabilmente un’immagine della sfida che ha atteso i giallo-blu di coach Corti Giovedì sera in quel di San Donato. In una palestra tanto spartana quanto inospitale, Asteriatown ha dovuto affrontare una squadra a ranghi e atletismo ridotti, che ha basato il proprio piano partita su due solidi principi riassumibili in “esperienza” e “difesa a zona unica ragione di vita”.
La resistenza oppostra dai nostri avversari (non eccezionali, ma sottovalutati) è andata ben oltre la nobile resa che in molti si attendevano. La partita si è messa subito in salita durante il primo quarto, quando difesa e atletismo non sono risultati decisivi come era lecito attendersi, mentre l’attacco alla zona (nonostante qualche gioco molto ben condotto) regalava le solite difficoltà. Le percentuali degli avversari sono inaspettatamente alte, anche perchè le conclusioni sono spesso non contestate, e il nostro contropiede non viene spinto a dovere: il risultato è un primo quarto chiuso in svantaggio. Nella seconda frazione non cambia nulla dal punto di vista dell’atteggiamento e del copione, si aggiunge qualche problema ad arginare il gioco avversario in post e alla sirena si rientra negli spogliatoi con la Dolmen avanti di 3 lunghezze.
Il terzo quarto vede un aumento dell’intensità difensiva, la pressione a tutto campo viene finalmente portata con più convinzione, ma le basse percentuali al tiro da fuori non permettono di mettere la testa avanti nel punteggio. Coach Corti ruota in continuazione gli uomini in campo e l’energia messa sul parquet premia la sua scelta, nonostante i problemi offensivi non trovino una soluzione stabile. Nel quarto periodo sale in cattedra Gastaldi che, nonostante un ciuffo stranamente fuori condizione, trova il bandolo della matassa con continue penetrazioni che gli avversari faticano ad arginare. Tanti i viaggi in lunetta e tanti i punti “facili” portati in cascina, mentre dalla parte opposta del campo AsteriaTown mette il tappo sul cesto e non concede più soluzioni comode all’attacco avversario. Proprio questa è la chiave di volta del match, un’intensità difensiva non eccezionale ma comunque più che sufficiente per soffocare i giochi avversari.
La colpa per non aver chiuso prima una partita oggettivamente da dominare non sta nelle scelte offensive o nelle basse percentuali, le ultime specialmente determinate da una zona continua e in qualche occasione fin troppo tutelata dai fischi arbitrali. La colpa sta nell’essersi adeguati all’avversario, accettando – anche se solo inconsciamente – i suoi ritmi e agevolando il suo gioco. Ciò detto, si tratta dell’ennesimo quarto quarto sul filo del rasoio ben giocato dai giallo-blu, simbolo di un grande carattere e di una mentalità in continuo rafforzamento. Che il vantaggio finale in doppia cifra non inganni: questa partita è stata un’autentica sofferenza per più di 35 minuti, imparare a imporre i nostri standard alle contese sarà un passo fondamentale per evitare patemi eccessivi in futuro.
Per il momento mettiamo in cascina un’altra “W”, chiudendo un girone d’andata da 7 vittorie su 8. Per essere una squadra in costruzione, si può affermare che abbiamo posto delle solide fondamenta.
Finale AsteriaTown-San Donato 40-51 (15-11, 10-11, 13-15, 2-14)
TABELLINO: Valeri 7; Mancuso 5; Sapienza 5; Gastaldi 11; Reprima 3; Restucci 6; Ripamonti 6; Calcagno 2; Mantovani 4; Monti 2.