Storica location, luci sparate sul parquet e spalti immensi dal profumo di serie A accompagnano l’ingresso in campo delle squadre. Il pronostico è molto semplice: K.O. fisso, senza se e senza ma. Troppo forti gli avversari per noi.
La testa dei Belk però non condivide e si capisce subito: anche stasera, come sempre, ha voglia di dare battaglia.
Il primo quarto si sviluppa con intensità ma nessuna delle due squadre trova l’affondo, qualche fallo duro e nulla di più: quotidianità. Vigevano chiude a + 9 (25 a 16), con un mini parziale di 6 a 0 alla fine dei primi 10′, e tutto sembra procedere secondo copione.
Nel secondo quarto però il branco serra le fila, esprime un bel gioco, fatto di gran movimento in attacco, ma soprattutto comincia a mostrare le zanne in difesa: tra contropiedi e viaggi in lunetta ecco servito il +6 all’intervallo (41 a 35), che di certo non impressiona gli energumeni di Vigevano, ma qualche dubbio glielo fa venire… ma veramente i milanesi pensano di poter dettare legge in casa nostra?
E così i nostri lupi tornano sul parquet, nel loro sguardo non c’è presunzione, ma una gran voglia di far capire a tutti che cosa ci sia nel proprio DNA: la voglia di lottare, di catturare la preda e di non farsela sfuggire. E’ il momento di una difesa mirata, onesta e sportiva sulla stella avversaria (ala piccola con talento offensivo di altissimo livello, la giovane promessa della C Gold di Vigevano), che manda fuori giri gli avversari, ma soprattutto la stella, che ora, dopo ave fatto alungo la voce grossa, appare come una supernova al collasso: spesso accade a chi vuole brillare troppo di luce propria…I palloni persi, il ritmo convulso, la mancanza di lucidità, i nervi a fior di pelle dei ruvidi vigevanesi materializzano la fuga belk: il parziale alla fine del quarto dice 22 a 8 per i lupi! La squadra in attacco gira bene, complici giocate offensive spettacolari sull’asse Maneffa – Colombo, supportati da Botto, e con l’impavido Stasi (grandiosa la sua battaglia con il talentuoso colosso di cui sopra), al quale da una mano anche lo stoico Lagorio, e il solido De Castro a mordere in difesa, non mollando un centimetro. Il terzo quarto e’ una dimostrazione evidente di superiorità. C’è tutto: testa, carattere, cuore e fame di vittoria, un piccolo capolavoro per una squadra che tanto spesso ci ha sorpreso ed emozionato e che ha tutte le intenzioni di continuare a farlo.
I Belk ormai dilagano ma rimangono sul pezzo per non dover gettare al vento tutto il lavoro svolto e il quarto finale è il semplice epilogo di una vittoria clamorosa e totalmente meritata: 77 a 59, senza se e senza ma, come si diceva in principio, però a parti inverse.
Si trionfa così nell’arena di Vigevano e i lupi escono a testa alta, come sempre, nella vittoria e nella sconfitta, ma questa partita, come ha detto qualcuno di noi, fa capire a tutti che “i lupi sono tornati” oppure, molto più semplicemente, che “i lupi non sono mai andati via…”, perchè questa è stata una vittoria voluta con tutti noi stessi, è stata la vittoria del branco, di ogni Belk che questa estate ha avuto paura che il sogno finisse.
Io sono il più piccolo qui dentro, ma stasera mi sento un gigante!
Hocham!
Il Ghilo Parlante