In un confronto sportivo, perdere non è mai un buon risultato ma stavolta la partita con HYC si sviluppava su due piani differenti: da un lato il puro e semplice confronto per la vittoria, dall’altro la difesa del nostro margine di vantaggio di 8 punti ottenuto nella partita d’andata. Difendere quel vantaggio, anche in caso di sconfitta, era infatti essenziale per mantenere il secondo posto nel girone a parità di punti. Il campo alla fine ci ha consegnato una sconfitta giusta e meritata al termine di una partita molto bella, ma quella stessa sconfitta ha assunto un sapore molto prossimo alla vittoria proprio perché il distacco finale di 6 punti ci ha consentito di raggiungere l’obiettivo più importante e proiettarci così al tabellone finale del campionato in posizione privilegiata.
L’inizio dell’incontro è stato per noi decisamente shockante, poiché non riuscivamo in alcun modo a contenere la precisione di tiro millimetrica degli avversari e la loro verve in fase di penetrazione. Per di più, la difesa di Siziano si rivelava fonte di grandi difficoltà per i nostri attaccanti, che erano sopraffatti in velocità, nei raddoppi e nell’intensità di approccio su ogni pallone. Basti considerare che il primo quarto si è chiuso sul punteggio altissimo di 25-16.
Pian piano, però, abbiamo ritrovato il nostro equilibrio e soprattutto abbiamo progressivamente abbandonato una sorta di rassegnata ammirazione per il gioco avversario e iniziato a produrre il nostro. Se nel secondo quarto abbiamo impattato il punteggio parziale, nel terzo ci siamo spinti avanti e riconsegnato le sorti della partita ad un equilibrato 55-52 che praticamente riapriva la partita prima dell’ultima frazione di gioco.
Nell’ultimo quarto l’incontro è stato ancor più frenetico e incalzante, un vero corpo a corpo, una sfida senza quartiere su ogni pallone e ogni possesso, tanto che il parziale di tempo risulterà alla fine il più alto di tutti in termini di punti realizzati (27-24), quando normalmente succede l’esatto contrario, ovvero che la stanchezza appanni la lucidità e quindi la precisione, riducendo gli score. Il nostro miglior atteggiamento è stato una risolutezza decisiva nel non voler cedere, nel resistere e combattere fino all’ultimo secondo e infatti da un parziale di -12 che ci penalizzava a meno di un minuto dalla fine siamo riusciti a ridurre lo svantaggio a quel fatidico -6 che era il nostro obiettivo primario.
Abbiamo commesso molti errori, ma abbiamo anche dimostrato una virtù fondamentale, quella di saper competere fino all’ultimo secondo utile per il raggiungimento dell’obiettivo più importante. E questa virtù ha un valore capitale se proiettato nelle sfide che ancora ci attendono.
Tabellini: Morano 23, Mazzi 15, Dallagiovanna 10, Piana 9, Gandini 6, Galimberti 4, Balzano 3, Boretti 2, Occelli 2, Schirò 2, De Donà n.e.