La tana è sempre la tana. Anche quando perdi. Quando non puoi gridare di gioia. Quando ti rimane l’amaro in bocca, perché sai che hai giocato forse la partita più intensa del campionato. Quando ti rendi conto di aver ribaltato un match che alla fine del secondo quarto sembrava già archiviato. Quando costringi i leader del campionato, i migliori, quelli che guardano tutti dall’alto verso il basso, a dover recuperare negli ultimi 2 minuti. Quando hai una panchina troppo corta e la fortuna si gira dall’altra parte con gli infortuni. Anche lì, la tana è sempre la tana. 4 punti di distacco dalla prima, la regina del girone vuol dire tanta roba. Primo tempo inesistente per BT che viene asfaltata dagli ospiti. Il secondo tempo è tutta un’altra roba. Da -10 fino al +5 è tanta roba davvero. I lupi escono dall’intervallo lungo come rigenerati, evoluti, manco i pokemon… tra l’altro a metà secondo tempo la città del basket ci ha provato con la macumba a intimorire gli avversari: un blackout che congela la partita per qualche minuto, per poi ripartire come se niente fosse. E fino a 2 minuti dalla fine funzionava alla grande. Ma proprio in quella dannata zona cesarini, i lupi si spengono, anzi hanno proprio un blackout. Annientati con la stessa medicina, le forze, fisiche e mentali lentamente affievoliscono e gli ospiti ne approfittano come solo i migliori fanno in queste situazioni: mini parziale, sorpasso e quindi vittoria. Fino all’ultimo centesimo Belk rimane aggrappata a -2, poi come in ogni sport di squadra, quando commetti qualche errore di troppo vieni punito; due liberi e i lupi si ritrovano con 0 punti, ma la consapevolezza di aver giocato in maniera fantastica almeno dal terzo quarto in avanti. Inutile menzionare giocatori in particolare, perché ognuno ha dato ogni singola oncia di energia per tentare l’ennesima impresa degna di essere chiamata tale. Questa è la magia della tana.
Tabellini: Botto T. 14,Petrosino 14, Iosca M. 19, Iosca A. 2, Mazzi 3, Valgiovio 4, Colombo 9, Botto F. 7, Mengozzi
Stefano Savi