Dovere contro piacere, organizzazione contro libertà. Con poche semplici parole (non mie) potremmo riassumere così la filosofia pensata nella costruzione delle due squadre in campo oggi, anche se non è una verità assoluta. Gli avversari sono tutti provenienti dai campetti milanesi, con poca esperienza di 5v5, ma dalla loro hanno un vantaggio notevole per la categoria in cui si gioca: il fisico. Per la prima volta in stagione in ogni ruolo paghiamo in termini di centimetri e soprattutto chili; sappiamo già dal riscaldamento che per competere in questa partita sarà necessario usare ogni briciolo di energia per lottare tutti insieme su ogni pallone.
Nei primi possessi questa differenza fisica e di stile di gioco è ben evidente; da una parte subiamo penetrazioni al ferro, rimbalzi offensivi e azioni di 1c1, dall’altra, però, troviamo spesso tiri aperti grazie alle loro amnesie difensive, soprattutto in transizione. Finiamo sotto di qualche punto, ma con una scossa di energia dalla panchina finiamo il quarto pari, iniziando ad aiutarci in difesa, soprattutto nelle ricezioni profonde e a rimbalzo. Nel secondo quarto loro proseguono con una zona che, seppur non ben eseguita, da molto fastidio per la difficoltà a trovare spazi tra quei corpi e braccia che sembrano infinite; ci fermiamo quindi in attacco, ma grazie al lavoro in difesa non sprofondiamo se non un momentaneo -10.
Il terzo quarto inizia con un piglio diverso, c’è voglia di aggredire la partita e l’intensità in difesa cresce, se possibile, ancora di più. Non esistono rimbalzi offensivi e tutte le ricezioni in post vengono sporcate, mentre in attacco torniamo a far girare la palla e minuto dopo minuto accorciamo il divario finchè sulla sirena segniamo per il 36-35. La rimonta è completata, bisogna ora mantenerla, ma appena inizia l’ultima frazione subiamo un parziale di 6-0 che vanifica lo sforzo fatto prima. Non per questo demordiamo e ci riportiamo nuovamente a -1 sul 40-41 sul finire del quarto, quando subiamo una tripla da 8 metri. Qui i nostri tiratori si ricordano che sanno segnare da fuori e siamo sul 48-49 a 35 secondi dalla fine. Non pressiamo in difesa, ma forziamo la palla persa con 13 secondi sul cronometro; timeout. Effettuiamo la rimessa in attacco e appena prendiamo un vantaggio arriva prontamente il fallo, secondo di squadra. Mancano 4 secondi ed è tutto in mano ai giocatori in campo, loro cambiano su tutti i blocchi e sono dovunque con giocatori di almeno 190cm agili e veloci, penetrazione, scarico a 8 metri, finta…e suona la sirena; partita finita.
L’amarezza è tanta perchè questa era una partita apparentemente impossibile, ma in cui la squadra ha capito come deve approcciare le partite e come bisogna stare in campo. Ci saranno poi i periodi felici e quelli bui per tutti, ma la vera forza di questa squadra è che chiunque può dare una mano, bisogna essere pronti e continuare a lavorare per migliorare allenamento dopo allenamento, partita dopo partita.
Hocham Belk!
Parziali: 15-15; 8-14; 13-6; 12-14.
Tabellini: Lolla 13, Bo 7, Cabassi 6, Pupella 6, Marchesi 5, Visidori 3, Pignatelli L. 2, Pignatelli A. 2, Falda 2, Lebole 2, Moretti, Carbone.