I nostri ragazzi portano a casa una partita combattuta e tesa con una grande prestazione difensiva nell’ultimo quarto, in cui lasciamo a un avversario tosto la miseria di soli tre punti.
E proprio la gestione dei minuti decisivi, che tante volte ci aveva condannato, questa volta fa la differenza.
L’inizio però è traumatico, perché in men che non si dica Ebro scappa via 6-0.
Ci rimettono in partita sei punti di Lamberti e un canestro di Gentilini, per il primo sorpasso (8-6).
Al 4’ gli avversari hanno già problemi di falli, ma sbagliamo troppi tiri liberi e, al solito, qualche facile conclusione da sotto, mentre Ebro è infallibile dall’arco e rimette la testa avanti (13-8).
Qui abbiamo la capacità di non disunirci, rimontiamo punto dopo punto e alla prima pausa il tabellone dice 14-15.
Il copione non cambia nel secondo quarto, dove il massimo divario tra le squadre non supera mai i 4 punti.
I ragazzi tengono anche nelle rotazioni, con i primi punti dalla panchina (Sangermani); pur segnando con il contagocce, la difesa ci permette di resistere, sino al canestro di pura forza di Gentilini, che sancisce il pareggio alla sirena del primo tempo (26-26).
In avvio di terzo quarto perdiamo qualche pallone di troppo nel traffico e subiamo i miss match con il numero 3 di Ebro, che si dimostra rebus irrisolvibile per la nostra difesa,
perché troppo alto per essere tenuto da una guardia,
ma troppo veloce per i nostri lunghi.
Reagiamo però di squadra, come si dove fare in questi casi.
In attacco distribuiamo bene i punti, con Poma che ci regala un paio di perle da lega superiore (un’entrata con palla dietro la schiena, un floater di sinistro in area…!) e in difesa ci aggrappiamo a un monumentale Arnaboldi, che tira giù anche le lampadine dal soffitto.
Alla fine di un quarto di pura sofferenza, anche fisica, conteniamo il distacco a soli tre punti.
Si arriva agli ultimi dieci minuti e la tensione cresce visibilmente tra i giocatori in campo, nessuno dei quali accetta di fare un passo indietro.
Arnaboldi fa la voce grossa anche in attacco, poi i lupi
si ricordano che è domenica, abbassano la saracinesca, espongono il cartello “chiuso” e tutti a casa!
Nei tre punti segnati da Ebro nell’ultimo quarto c’è tutto il senso della vittoria, che poteva anche essere più ampia, se avessimo trasformato tutti i tiri liberi avuti e limitato le solite palle perse.
Se è vero, però,
che ci sono ancora margini di miglioramento, non si può non sottolineare il fatto di avere finalmente vinto una partita punto a punto, tesa e combattuta, di voglia e di grinta: tutte situazioni che, fino ad oggi, ci avevano sempre visti soccombere.
Il percorso continua.
Forza Belk!
Basketown Milano-Ebro 50-45 (14-15, 12-11, 13-16, 11-3)
Lamberti 14, Carbone 13, Gentilini 10, Arnaboldi 8, Poma 3, Sangermani 2, Saccani, Capriotti, Colnago, Tomatis, Tassinari.